Per andare alla scoperta delle location più interessanti, che offrono suggestioni e stimoli agli appassionati della settima arte, il borgo piacentino di Castell’Arquato costituisce un ottimo punto di partenza: la rocca medievale e le sue mura hanno fatto da sfondo alla vicenda del celebre film americano Ladyhawke, con Michelle Pfeiffer e Matthew Broderick diretti da Richard Donner, il cui set si estendeva anche al Castello di Torrechiara che ha ospitato alcune scene spettacolari e indimenticabili per i nostalgici degli anni Ottanta.
In tempi più recenti, Parma e i suoi dintorni sono stati scelti come set del Film indipendente di Marco Bellocchio Se un giorno tornerai, per il quale il regista ha cercato “una territorialità legata all’emotività dei personaggi, location varie ma pregnanti che raccontassero un’Emilia non convenzionale” (fonte: https://cinema.emiliaromagnacreativa.it/it/news/34083/).
Grande diffusione ha avuto anche il film per la TV di Cinzia Th Torrini La certosa di Parma, che nel 2012 ha trasformato la nostra provincia in un set a cielo aperto. Molte scene sono ambientate all’interno della Rocca Meli Lupi di Soragna (già set de Il ritorno a Rivombrosa), altre nel giardino della Reggia di Colorno, nel Castello di Fontanellato e in quello di Torrechiara: edifici storici che, uniti a un pizzico di immaginazione, hanno fatto rivivere i personaggi e le atmosfere delle pagine di Stendhal. Un giro tra questi splendidi castelli vi farà ritrovare molti delle pagine delle amate serie TV e qualche suggestione letteraria.
Ma se parliamo di Cinema, non possiamo che citare i veri pilastri della sua storia: da Bernardo Bertolucci a Federico Fellini che è legato a Parma da un curioso aneddoto.
Inutile dire che Bernardo Bertolucci, nativo di Parma, si è mosso spesso e volentieri tra le strade cittadine a lui familiari, ambientandovi, nel 1964, il monumentale Prima della Rivoluzione e, più tardi, alcune scene de La luna che sembrano ripercorrere gli stessi spazi urbani di Gina e Fabrizio, da piazza Duomo, al Giardino Ducale, al Palazzo della Pilotta. Sempre attorno al centro storico si svolge, nel 1981 con la corsa in bicicletta de La tragedia di un uomo ridicolo, film non considerato tra i capolavori del regista ma reso memorabile dalla colonna sonora di Ennio Morricone e dall’interpretazione di Ugo Tognazzi.
Nella Provincia invece si svolge Novecento (1976), un indimenticato affresco dell’Emilia più autentica, poetica e feroce al tempo stesso, in parte ambientato nella tenuta bussetana delle Piacentine.
Di tenore completamente diversa la location scelta dal regista per alcune scene del colossal L’Ultimo Imperatore, per il quale il Salone Moresco del Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore fa da sfondo alla malinconica vicenda di Pu Yi.
A Federico Fellini, romagnolo per eccellenza, va ricondotta, come dicevamo, una piccola curiosità: si svolse anche a Parma, nella Sala di Lettura del Circolo Maria Luigia, uno dei casting per i personaggi di Amarcord dal quale emerse Carla Mora, la bella “camiciaia dell’Oltretorrente”, selezionata per il ruolo di Gina la cameriera.
Ben più scanzonati, ma ugualmente indimenticabili, sono i personaggi di Don Camillo e Peppone, che nel trapasso dalla penna di Guareschi alla trasposizione cinematografica hanno reso il paesino di Brescello, nella provincia reggiana, un vero e proprio set allargato ricco di curiosità e frammenti cinematografici. I due protagonisti sono ancora lì, che si salutano sarcastici da un lato all’altro della piazza, mentre centinaia di turisti ogni anno si perdono alla ricerca del Crocifisso parlante (collocato nella chiesa di Santa Maria Nascente), del carrarmato, della locomotiva, delle biciclette e di tutti quei cimeli di un “mondo piccolo” a cui siamo tutti molto, molto affezionati.
Impossibile concentrare in poche righe la figura di Giuseppe Verdi: il suo genio assoluto, la sua indole caparbia, il suo legame con la terra natia si possono comprendere soltanto visitando i luoghi in cui il “cigno di Busseto” trascorse la maggior parte della propria esistenza. Tra questi spiccano:
Il fazzoletto di Peppone e la tonaca di Don Camillo: ecco due tratti distintivi dei celeberrimi personaggi creati dalla fervida fantasia di Giovannino Guareschi, che ancora oggi divertono tantissime persone . Scenario naturale delle loro dispute è il “mondo piccolo”, che rivive a:
Arturo Toscanini è stato senza dubbio uno dei più grandi direttori d’orchestra di sempre, le cui conduzioni hanno incantato gli spettatori dei maggiori teatri del mondo. Un’altra dote gli va riconosciuta: la grandezza morale, che lo portò a effettuare scelte coraggiose e a opporsi fermamente ai totalitarismi. Un personaggio memorabile, la cui conoscenza si può approfondire a:
Il grande violinista Niccolò Paganini ebbe molti rapporti con Parma: qui giovanissimo sostenne la prima audizione, nel 1835 fu nominato Direttore dell’Orchestra Ducale, e dopo svariate vicissitudini la sua salma trovò infine sepoltura nel camposanto cittadino. Si possono quindi ritrovare le sue tracce a:
Figlia dell’imperatore d’Austria Francesco I, consorte di Napoleone Bonaparte ed infine duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla: ecco Maria Luigia, la sovrana tanto amata dai parmigiani. Dall’essenza estratta dalle violette all’opera lirica, dalla fondazione di importanti istituzioni al restauro di preziosi monumenti, la sua figura emerge in modo preponderante nella storia della città. Le atmosfere della corte luigina sono evocate a:
“La Certosa di Parma”: un libro che ha regalato fama imperitura al suo autore, Stendhal, e che ha creato il mito di un luogo ancora oggi agognato, ricercato da numerose persone che giungono a Parma pensando di trovare un luogo… che in realtà non esiste. A dire il vero una Certosa a Parma c’è, ma non ha nulla a che vedere con ciò che si trova descritto nel romanzo omonimo; si possono invece visitare altri siti legati alla creazione stendhaliana, meno celebrati ma non per questo meno interessanti. Suggestioni d’autore prendono vita grazie a:
Così è stato definito Giambattista Bodoni, maestro di eleganza ed artefice di vere e proprie architetture tipografiche. Creatore di un carattere che costituì il punto di partenza per la stampa moderna nonché direttore della Tipografia Reale di Parma, realizzò opere molto apprezzate in tutta Europa da eruditi, collezionisti ed aristocratici. Sue preziose memorie si possono trovare a:
Nel lungometraggio “Novecento”, il regista Bernardo Bertolucci ha saputo ricreare in modo magistrale un vivido affresco della condizione contadina; buona parte del fascino suscitato dal film è dovuto ai luoghi nei quali esso è stato girato, che ancora oggi sono in grado di stregare i visitatori. Per svelare le zone vicine al “grande fiume” ci si può recare a: