Una terra di vento, di rive sabbiose e di cammini.
Bisogna seguire il fiume per conoscere questa valle.
Sul Trebbia si affacciano il Castello di Rivalta, il Parco Archeologico di Travo, il Ponte Gobbo di Bobbio e l’Abbazia di San Colombano.
Uno snodo fondamentale per i pellegrini medievali che percorrevano la Via degli Abati, variante appenninica della Francigena.
Un fiume che racconta storie antiche e che, con le sue acque ancora limpide e balneabili, offre un contatto pieno con la natura.
“Hospitale. Il futuro della memoria” è tante realtà in una: è un motto-guida, un progetto, un luogo, una porta d’accesso alla storia e all’anima di un vasto quartiere (Co’ di Ponte, “Parma vecia”, o come si usa chiamarlo oggi, Oltretorrente) che è parte integrante dell’identità cittadina sebbene ancora poco conosciuto ed esplorato.
“Hospitale” è la più grande installazione di Parma 2020+21, aperta al pubblico fino all’8 dicembre 2020 e realizzata in un settore della Crociera dell’Ospedale Vecchio, in via D’Azeglio.
Dal 2016, l’intero Complesso Monumentale è interessato da un ambizioso intervento di restauro e di rigenerazione urbana, che richiederà non meno di altri tre o quattro anni di lavori per giungere a compimento.
Per oltre sette secoli, l’Ospedale Vecchio (le cui origini risalgono al 1201) è stato il Luogo dell’accoglienza dei più deboli, in particolare degli ammalati e degli orfani.
Per Parma, prossima alla Via Francigena, abituata a dare ospitalità e soccorso ai pellegrini di ogni condizione sociale, l’Ospedale è l’icona di uno straordinario impegno di accoglienza e di cura, che si è espresso per secoli in una fittissima rete di xenodochi (gli ostelli per pellegrini, spesso bisognosi di cure mediche) e di luoghi di assistenza sparsi in tutta la città, riuniti poi, fino al 1926, nel grande e complesso edificio affacciato su via D’Azeglio.
Salito lo scalone dell’Ospedale, che introduce nell’altissima Crociera (circa 12 metri), inizia l’esperienza Hospitale.
Il visitatore è avvolto nella penombra, dove inizia un racconto al principio solo visivo e musicale e che procedendo si fa più denso e coinvolgente.
Nella tappa successiva, lungo il braccio settentrionale della Crociera, lo spettatore si trova circondato e in qualche modo “immerso”(filo conduttore è proprio l’acqua scrosciante, fonte di vita ma anche di distruzione) tra otto videoproiezioni sincronizzate.
Un’istallazione che è un racconto denso, umanamente ricco, interpretato dagli attori Marco Baliani e Giovanna Bozzolo, basato su temi e momenti essenziali della storia dell’Ospedale Vecchio, dalla sua fondazione fino al secolo scorso, e del quartiere Oltretorrente che lo ospita.
Scorrono immagini e memorie di un’istituzione pionieristica e capace di eccellenza, ma anche storie di umile vita quotidiana, di catastrofi naturali, di carità, di ribellione ai soprusi e alla miseria, dei quali la città può andare fiera, oggi più che mai.
Se siete interessati a fare quest’esperienza legata alla visita “Parma si prende cura” potete contattarci. Le nostre guide sapranno condurvi nel cuore pulsante della Parma che accoglie.
Se avete gustato gli highlights di Parma e vi è rimasto ancora un po’ di tempo, ma non volete abbandonare la città per gli itinerari in Provincia, è il momento di scegliere tra le altre principali attrazioni cittadine. In base ai vostri interessi e curiosità sapremo consigliarvi il miglior modo per trascorrere una giornata intera nel centro cittadino, con una Guida Turistica a vostra disposizione.
Oltre al Teatro Farnese, custodisce i capolavori del territorio, le opere di Correggio e Parmigianino, i ritratti dei duchi e la “Scapigliata “ di Leonardo da Vinci. Gli allestimenti museali, le mostre temporanee ne fanno uno dei poli culturali più importanti dell’Emilia Romagna.
Un affresco tra sacro e profano, il soffitto dipinto da Correggio è un rebus pittorico di straordinario illusionismo che attende ancora una soluzione certa…
Offre la possibilità di vedere le opere originali di Benedetto Antelami e le tracce del passato nel sottosuolo di Piazza Duomo.
Testimonia il passato della città a partire dall’epoca della sua fondazione. Vanta opere e reperti di grande valore tra cui la Tabula Alimentaria, rinvenuta in occasione degli scavi di Veleia romana nel 1747.
Un gioiello di sapere ed eleganza del Settecento parmigiano impreziosito da sale Ottocentesche e da straordinarie collezioni di codici miniati, stampe e volumi antichi.
La preziosa eredità della Duchessa Maria Luigia d’Austria è testimoniata nel Museo Glauco Lombardi da oggetti quotidiani, mobili e collezioni d’arte. Il Teatro Regio ne è la più importante emanazione. Un luogo di cultura che ha fatto della città di Parma una meta imperdibile per gli appassionati del melodramma.
La visita alla cripta della Basilica mariana cittadina è parte del percorso espositivo del Museo Costantiniano della Steccata. Un luogo suggestivo che permette di conoscere uno spaccato della vita cittadina legato al prestigioso Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Collocata al primo piano del complesso monastico costituito dai chiostri, dalla spezieria e dalla chiesa di San Giovanni, è uno scrigno di antiche sapienze risalente alla seconda metà del XVI secolo. Luogo di meditazione e studio, conserva un ciclo di affreschi in parte inediti da osservare con lentezza.
In un percorso cronologico all’interno delle antiche mura dell’ex convento benedettino di San Paolo, si ammirano reperti archeologici, opere di scultura e pittura, disegni e tanto altro. Da non perdere il Sacello di San Paolo, la sala dedicata ad Amedeo Bocchi e il celebre “Levriero” del Parmigianino.
Entrambi musei civici, testimoniano il profondo legame di Parma con la Musica. Il Museo dell’Opera, che ripercorre la storia dei teatri di Parma dal Seicento al Novecento, è ospitato all'interno della Casa della Musica, antica sede della Zecca. La Casa del Suono offre un curioso itinerario tra le invenzioni tecnologiche che hanno permesso la riproduzione del suono dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri.
Quartiere cittadino dal carattere popolare e ricco di storia. Passeggiando lungo il tracciato dell'antica via Emilia, si incontrano i portici dell’Ospedale Vecchio, la Chiesa di Santa Croce, antico luogo di culto affacciata sulla via Francigena e la scenografica chiesa della Santissima Annunziata.
Posto nel cuore del Giardino Ducale, presenta all’interno un ricchissimo ciclo di affreschi dell’epoca Farnesiana.
L’XI, XII e XIII secolo hanno lasciato a Parma antichi simboli scolpiti nella pietra e le più affascinanti architetture della città. Tra i più interessanti luoghi da scoprire ci sono la Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Battistero, il Museo Diocesano e la chiesa di Santa Croce in Oltretorrente.
L’itinerario è dedicato all’analisi della trama di figure, simboli e rimandi culturali che raccontano una storia millenaria all’insegna della spiritualità, della quale il complesso di Piazza Duomo costruisce il centro primario.
Potremo osservare i reperti del Museo Diocesano, i capitelli istoriati della Cattedrale, i rilievi degli esterni e i sorprendenti affreschi del Battistero, considerato il più importante ciclo di affreschi conosciuto del XIII secolo.
Una parte dell’itinerario è dedicato alla figura di Benedetto Antelami e all’analisi dei suoi capolavori cittadini: la lastra raffigurante la Deposizione di Cristo dalla Croce, firmata e datata 1178, e il Battistero, che rappresenta la perfetta sintesi di architettura, scultura e pittura e custodisce all’interno il celebre ciclo dei “Mesi”.
Spostandoci nella zona occidentale di Parma, il cosiddetto Oltretorrente, sarà possibile rivivere l’esperienza dei pellegrini in transito sulla via Francigena o Romea, dal loro ingresso in città attraverso Porta Santa Croce all’arrivo in piazza Grande. Nella chiesa di Santa Croce sono visibili i meravigliosi capitelli medievali che ci riportano al mondo fantastico e simbolico tipico della mentalità medievale. Proseguendo lungo la via Emilia verso il centro storico il racconto si soffermerà sulla nascita dell’ospedale nel 1201 e sulla presenza di tanti “hospitalia” che servirono da rifugio ai pellegrini di passaggio per Parma.
Arrivati al vecchio ponte di pietra inutilizzato dalla grande piena del 1177 e oggi parzialmente visibile nel sottopasso della via Emilia, si ritorna nella parte storica della città fino alla piazza principale oggi piazza Garibaldi.